lunedì 22 ottobre 2012

Za zou za zou c´est gentil comme tout





Un ragazzo e una ragazza camminano per le vie di Parigi.
 
Percorrono gli Champs-Elysèes.

 
Entrano al caffe Pam Pam.


Gli occhi curiosi seguono i loro passi.
 

I vestiti curiosi attirano gli occhi.
 

Il giovane indossa una giacca a quadri che gli arriva alle ginocchia, i pantaloni sono larghi, il collo della camicia è altissimo;
porta una cravatta e ai piedi un paio di calze dai colori sgargianti.
Le scarpe sono di camoscio, hanno la suola spessa.
In un futuro non troppo lontano verranno chiamate creepers.
Lei veste una giacca sportiva dalle spalle molto larghe e una gonna a pieghe, le calze sono a righe colorate e le scarpe hanno la suola di legno molto alta.

 
 
Il ragazzo ha i capelli impomatati e baffi sottilissimi.

Lei i capelli a boccoli, che le cadono sulle spalle.
Il rossetto  è di un rosso brillante.

Portano gli occhiali da sole.

Hanno in mano un ombrello nonostante il bel tempo.
 

 

I due ragazzi si lanciano in una gara di ballo.  
Ballano selvaggiamente.
Danzano al ritmo di swing .

 
I due ragazzi non seguono le regole.
Ballano.
Sono contro la morale del tempo.
Resistono all’oblio in cui è affondata Parigi. 

Parigi.
 
Parigi non esiste più.
 
Nel 1940 i nazisti sono penetrati nel nord della Francia.
Ora Parigi è governata dal regime di Vichy.
 
Uno stato satellite del Terzo Reich
 
L’Europa è in balia della seconda guerra mondiale.
 
La libertà è solo un ricordo. I soprusi sono all’ordine del giorno.
La vita è scandita dalle leggi naziste.
 

 
 
I due ragazzi si oppongono.
Il pomeriggio pedalano per le vie del Quartiere Latino.
 
Si atteggiano da dandy.
Si ribellano al conformismo imperante.
Amano la musica jazz. Lo swing.
 
 
Amano i giovani americani. Cab Calloway.
 
Adorano Django Reinhardt. Jazz manouche.
 
La sera ballano. Si lanciano in sfide danzanti.
 
 
Sfidano i soldati tedeschi.
I pazzi violenti tedeschi.
 
 
 
Un giovane ariano in uniforme osserva i due ragazzi.
 
"Ah ils sont zazous !"
 

Il giovane pensa.
Il giovane ricorda.
Il giovane ha nostalgia.
 
Solo dieci anni prima era uno studente. Uno studente non molto diverso da questi ragazzi francesi.

Ballava il jazz.
 
Ora è il nemico.
 
 
 
Il giovane tedesco ricorda:
 
Il lavaggio del cervello, la gioventù hitleriana, gli amici andati avanti a sfidare il regime al ritmo di swing e deportati al campo di concentramento.
 
La swingjugend.
 
il giovane segue i passi dei due ragazzi.
 
il giovane tedesco ricorda.
 
L’amore per la musica jazz, lo swing. I giovani americani.
Cab Calloway.
 
Heil Swing.

 

"Je suis swing, je suis swing
Za zou za zou c´est gentil comme tout."

[J. Hess]

 

sabato 13 ottobre 2012

E cos'è esattamente un sogno?


 
 
 
 
Francesca è una fotografa. Non ha ancora vent’anni. Il suo percorso creativo morirà sul nascere.
 
 
 

 
 
 
Syd canta, usa gli effetti e suona la chitarra in modo particolare. Il vuoto lo prenderà e lo terrà con sé.

Francesca scatta solo dopo una minuziosa pianificazione di ogni singola immagine, racconta e disegna agli amici passo per passo le proprie idee. Fissa su pellicola l’incongruenza tra immagine e idea.
 
Syd porta a galla i ricordi dell’infanzia e nozioni astrologiche. Crea melodie stravaganti. Il senso del tempo è legato al suo stato mentale.
 
 
Francesca e Syd condividono l’inquietudine. Un tragico destino.
 
Nell’ inverno del 1981 Francesca è turbata e a disagio. Vuole preservare ciò che ha fatto “anziché cancellare confusamente tutte queste cose delicate.” Francesca Woodman si lancia dal tetto del palazzo in cui abita.
Nell’estate del 1967 la mente di Syd inizia a vacillare. Nei concerti suona un’unica nota o non si presenta sul palco. Rimane a bocca chiusa. Syd Barrett è snervato. Va fuori di testa per gli acidi.
 
 Francesca e Syd non si conoscono.
Non possono conoscersi.
Francesca e Syd si conoscono.
Una convergenza inusuale.

Francesca Woodman nel 1977 si trova a Roma. Nelle sue fotografie espone il corpo nudo. Ma il corpo nudo è sempre e solo in relazione con l’ambiente naturale o architettonico circostante.
 
L’ambiente assorbe il corpo. L’ambiente assorbe l’anima.
Fotografie di corpi e anime. Nudità senza pudore. Stanze distrutte e tempo che scorre inesorabilmente. La ricerca di un io in bilico tra realtà e finzione, verità e sogno.
 
 
Syd Barrett nel 1968 si allontana dai Pink Floyd. Entra in studio di registrazione e pubblica un disco solista:  The Madcap laughs.
Un disco folle e bizzarro con sonorità scheletriche e complesse. Imperfette .
 La perfetta trasposizione in musica dei conflitti interiori.
Syd Barrett si rivolge all’amico d’infanzia Storm Thorgerson e allo studio Hipgnosis per la copertina del disco.
Lo studio si affida agli scatti di un giovane fotografo di nome Mick Rock.
 
 
 
 
Il set fotografico racconta un piccolo dramma, una performance teatrale. Una sorta di Body Art.
Syd è seduto, accovacciato, a terra. Ha i capelli scompigliati e gli occhi bistratti . Alle sue spalle appare una ragazza nuda. E’ seduta su uno sgabello, vuole abbandonare la scena, nasconde il viso.
 
 
 
Le foto sembrano in un certo qual modo anticipare il lavoro della Woodman.
Francesca non ha mai visto gli scatti di Mick Rock. Non conosce il disco di Barrett.
Syd non può vedere il lavoro di Francesca. Non ancora.
 
 
Una convergenza inusuale.
 
Una coincidenza sorprendente e imprevista.
 
Un sogno e un’inquietudine comune.
 
Un incontro surreale.


mercoledì 10 ottobre 2012

Alan Lomax: Cristoforo Colombo From U.S.A.


 
Luglio 1954. Sciacca. Agrigento. Un pulmino Volkswagen si ferma vicino al molo. Un uomo grande e grosso sale su una tonnara accompagnato dal suo vecchio e malandato registratore Magnecord. Il suo nome è Alan Lomax. 
Mediterraneo. Mare Blu. Da mesi nemmeno un tonno è caduto nella trappola sottomarina; da quasi un anno i pescatori non ricevono la loro paga e intonano a gran voce i loro canti intorno all’argano, battono i piedi nudi sulle tavole, simulando le convulsioni mortali di una dozzina di tonni.  Cantano i piaceri del letto che li attende a riva e infamano il proprietario della tonnara, chiamandolo pescecane.
Alan Lomax ascolta e registra. Sta per scoprire un nuovo mondo. Sta per compiere il viaggio più bello della sua vita.



Alan Lomax è nato in Texas nel 1915 e l’amore per la musica lo ha preso in famiglia. Suo padre è un musicologo e a diciott’anni il giovane Lomax inizia ad accompagnarlo nelle sue ricerche incentrate sulla musica e la tradizione orale. Tra il 1933 e il 1942 attraversa gli USA per registrare le musiche e canti sia dei bianchi che vivono nelle zone depresse dei Monti Orzak e degli Appalacchi che dei discendenti degli schiavi deportati dall’Africa. Grazie a lui è stato possibile ascoltare la musica di personaggi quali Woodie Guthrie, Pete Seeger, Skip James, Son House, Lead Belly. Viene scoperta la musica folk e blues americana. 
 
 “Senza di lui forse non ci sarebbe stata l’esplosione del blues e neppure i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan e i Velvet Undreground”. [ B. Eno]
 
 Alan Lomax è alla ricerca del blues e a differenza di quanto pensano i musicologi del tempo si accorge che l’Italia ha la tradizione di musica popolare più interessante d’Europa.
Folgorato dai canti siciliani, in compagnia dell’etnomusicologo Diego Carpitella mette in atto un produttivo Grand Tour italico alla ricerca di pescatori, marinai, contadini, mondine, pastori, artigiani da mettere davanti ai microfoni.





"cantilene marinare siciliane, del tipo cantato un centinaio di anni fa dai marinai inglesi e americani, e che non mi ero mai sognato di sentire; la musica delle launeddas sarde, il più brillante strumento popolare europeo, che mille e più anni prima di Cristo apre la storia musicale italiana se non europea; canti della mietitura, come quelli ascoltati in Spagna e in Corsica, ma più antichi e assai più belli; maggiolate, lamenti funebri, ninnananne, canti nuziali, ì meglio conservati e i più rari che avessi mai inteso in venti anni di raccolta". [A. Lomax]     

In Italia le registrazioni restano ignote. Lomax pressa i dirigenti Rai per convincerli a creare stazioni radio di musica locale. Non va a buon fine. La radio italiana, fedele al suo obbligo nei confronti dell'industria musicale americana strombazza pop e jazz americano giorno dopo giorno nelle ore di maggiore ascolto. Nasce il festival di Sanremo. Viene tolto tutto ciò che è arrabbiato, dà turbamento o è strano. Il progresso economico e sociale lentamente cancella la cultura popolare. Lomax cristallizza questa memoria legata alle sottoculture locali, fa emergere l'opressione esercitata dalla cultura dominante.
Scopre il blues italiano.

"L'hanno chiamata l'età dell'ansia, ma forse sarebbe meglio definire la nostra epoca "secolo del blues", in onore del malinconico genere musicale nato intorno al 1900 nel delta del mississippi. Il blues è da sempre un modo di essere, prima ancora che un tipo di musica. [...] Tutti cominciamo a sperimentare la malinconica insoddisfazione che appesantiva i cuori dei neri del delta del Mississippi: un senso di anomia e alienazione, l'assenza di radici e antenati; la sensazione di essere merci più che persone." [A. Lomax]
 
 
 



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 9 ottobre 2012

What About L'Eponge Bleue ?




"Un giorno notai la bellezza del blu in una spugna... La straordinaria capacità delle spugne di assorbire qualsiasi liquido mi affascinò"
[ Y. Klein ]


 
Contrazione e dilatazione
Inspirazione ed espirazione
 
Veicolo di un altro elemento permeante
 
L'eponge bleue s'imbeve di vita
L'eponge bleue t'impregna di vita
 
Oui... J'adore le BLEUE